GennyPiermatteo che corre

DIARIO DI ALLENAMENTO E GARE DI UN UOMO CHE AMA CORRERE... "FORTE"

mercoledì 2 marzo 2016

L'IMPORTANZA DI AVERE UN ALLENATORE PREPARATO...

Più vado avanti e più mi rendo conto che nella programmazione dell'allenamento della corsa ci sono, tra le tante cose, due ordini fondamentali: la capacità dell'atleta di essere razionale e valutare tutti gli aspetti della realtà che lo circondano ovvero la condizione fisica, gli impegni familiari, gli "acciacchi", le condizioni meteo, le gare affrontate e da affrontare. L'altro ordine è l'incapacità (dovuta a vari motivi di ordine empatico e di conoscenze scientifiche)  di alcuni allenatori nel programmare i propri atleti procurando, non raramente, danni fisici a volte seri.
Orami sono certo: ad un certo punto l'atleta si "ammala" patologicamente di "corsite" ovvero l'incapacità di gestire in modo razionale la propria passione della corsa. Potrei fare tanti esempi che quotidianamente vedo e sento ma preferisco evitare...
Posso solo dire che gli atleti, spesso, commettono sempre gli stessi errori.
 Allora cosa fare...
A mio avviso bisogna dare importanza a :
1. l'età cronologica (dopo i cinquant'anni massimo due lavori a settimana compreso la gara). Massima attenzione alle gare sollecitanti: campestri, gare con discese ripide, uso di scarpe chiodate in pista.
2. il recupero tra un lavoro tirato e l'altro (almeno due-tre giorni)
3. il recupero tra una gara e l'altra (l'ideale 2 gare al mese)
4. le condizioni meteo: non si possono fare lavori tirati con condizioni meteo proibitive, pena il rischio di perdere almeno due settimane di lavoro serio.
5. non fare lavori tirati con dolori persistenti a tendini oppure muscoli degli arti inferiori
6. non fare lavori tirati in condizioni fisiche precarie: raffreddore forte (soprattutto se in fase iniziale e centrale), sintomi influenzali.
7. nel dubbio se fare o meno un lavoro tirato è molto meglio la seconda scelta
8. imparare a correre a sensazione, ovvero il programma di allenamento non è "la cosa giusta è vera, sempre". Se mi accorgo che sono troppo stanco, parto, vedo come girano le gambe, controllo i battiti, vedo come reagisco mentalmente e poi decido se proseguire il lavoro oppure lo modifico cammin facendo.
9. se durante un allenamento mi viene un dolore che non mi passa, rallento. Se continua, mi fermo e torno casa!
10. se il dolore continua anche camminando mi fermo almeno tre giorni e poi riprovo. Se il dolore persiste, mi fermo subito e vado da un fisioterapista che fa questo mestiere con i corridori almeno da vent'anni oppure da un professionista che, sono certo, abbia trattato correttamente altri atleti.
Avrei altri punti da trattare ma  li conservo per un prossimo post.
Buona corsa...

1 commento:

  1. Ottimo memorandum! :) tranne le gare ogni giorno fortunatamente mi ritengo allora un buon runner! :)

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