GennyPiermatteo che corre

DIARIO DI ALLENAMENTO E GARE DI UN UOMO CHE AMA CORRERE... "FORTE"

venerdì 30 marzo 2012

LA MIA RESILIENZA OVVERO...


Come spiega Pietro Trabucchi, noto psicologo dello sport, la resilienza psicologica è la capacità di persistere nel perseguire obiettivi sfidanti, fronteggiando in maniera efficace le difficoltà e gli altri eventi negativi che si incontreranno sul cammino. Ebbene, avendo io iniziato a correre il 23 ottobre dell'82, penso di avere una consistente resilienza. Effettivamente oggi penso di avere ancora più voglia e desiderio di correre dei miei tempi d'oro. Ma cosa mi ha permesso di arrivare a 43 anni ed avere ancora una "fame" incredibile di correre e gareggiare? Posso dire, senza paura di essere smentito, che la mia più grande dote è la tenacia ovvero la capacità di non "mollare"nonostante non riesca a raggiungere l'obiettivo prefissato. Qualcuno mi potrebbe chiedere: ma allora, chi ti dà la forza di non mollare tutto e impiegare le tue forze per altro? Sicuramente la passione ma prima ancora la capacità di darmi sempre  nuovi obiettivi per mantenere viva la sfida con me stesso e con i miei avversari. Due anni fa, per rincorrere un mio sogno giovanile, ovvero conquistarmi una maglia della nazionale, mi sono spinto fino a  preparare e correre la 100km. Sono arrivato, in allenamento,  a correre 65km partendo in una domenica nel mese di febbraio alle 6.00 del mattino a -6° di temperatura alla media di 4'35" tutto da solo. La gara l'ho fatta alla Torinio-San Vincent e si è conclusa con una sofferenza talmente profonda che ho capito che quella non era la mia strada nonostante avessi finito al 3° posto assoluto. Da allora mi sono posto altri nuovi obiettivi, ho messo da parte il buono e il bello che avevo fatto da giovane e ho iniziato a considerare di avere una nuova vita atletica con nuovi personali e nuovi obiettivi da raggiungere, primo tra tutti quello di essere continuo nella preparazione e quindi stare alla larga dagli infortuni. Mi sono dovuto abituare al mio nuovo fisico, alle mie nuove abitudini di vita, ho annotato tutto e quest'anno finalmente ho cercato di mettere in pratica le esperienze fatte: ho gareggiato poco con il freddo; con il raffreddore non ho mai fatto lavori tirati, ho quasi del tutto annullato gli esercizi di elasticità che svolgevo "a secco" ovvero prima di iniziare l'allenamento di corsa; ho interrotto immediatamente il lavoro al primo segno di dolore persistente; nei lavori tirati mi sono spesso fermato un attimo prima di avere grossi indurimenti o accumulo di stanchezza eccessiva. Questo mi ha portato ad oggi ad aver corso con costanza, con soli tre giorni di riposo, dal 18 agosto 2011. Negli ultimi tempi ho inserito anche alcuni "doppi" allenamenti in quanto i km settimanali che corro sono ancora troppo pochi per raggiungere i traguardi che mi sono posto.
Insomma la mia resilienza è un mix di passione, capacità di pormi sempre nuovi e stimolanti obiettivi, di contrastare le frustrazioni e ad abbattermi per non più di un giorno, massimo due.
Io non sono un campione, lo so, però sono un gran testone e la fatica non mi fa paura...

1 commento:

  1. Questo è davvero un bellissimo articolo. Grazie ... ps ti ricordi di farmi avere il numero di Luciano Grazie ancora

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