GennyPiermatteo che corre

DIARIO DI ALLENAMENTO E GARE DI UN UOMO CHE AMA CORRERE... "FORTE"

giovedì 25 luglio 2013

MA L'ACIDO LATTICO E' VERAMENTE IL PROBLEMA DEL PODISTA?

Se i corridori corrono a una velocità superiore a quello della soglia anaerobica le fibre muscolari bianche ovvero quelle veloci (tipo II) producono acido lattico. L'acido lattico che viene prodotto si accumula e aumentando la concentrazione sia nei muscoli che nel sangue costringe l'atleta a rallentare l'andatura.
Le molecole di acido lattico però contengono ancora molta energia che potrebbe essere riutilizzata.
Gli atleti ben allenati riescono a riutilizzare l'acido lattico attraverso le fibre rosse ovvero quelle lente (tipo I) che contengono un numero elevato di enzimi H-LDH che trasformano le molecole dell'acido lattico in piruvato dal quale poi viene metabolizzato aerobicamente producendo ancora energia che l'atleta può "spendere" per procedere a buon ritmo il proprio lavoro.
Gli atleti ben allenati hanno questo sistema di recupero dell'energia molto efficiente infatti basta rallentare un po' l'andatura per recuperare energia utile per un'altra "tirata".
Gli allenamenti intorno alla soglia anaerobica sono quelli più indicati per migliorare la produzione di enzimi ossidativi ancor meglio le variazioni con tratti ad andature al di sopra della soglia anerobica con recupero ad andatura media in modo da abituare le fibre lente ad utilizzare l'acido lattico prodotto da quelle veloci nei tratti corsi ad andatura sostenuta.
Gli allenamenti che potrebbero essere effettuati sono:
variazioni 1000-1000  per almeno 10km con la prova veloce ad andatura al di sopra della soglia anaerobica e il 1000m lento poco più lento del ritmo medio.
Oppure, molto più semplicemente, fartlek di 2' forte con 1' di rec. a ritmo medio per 8-10km.
Provare per credere...

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