GennyPiermatteo che corre

DIARIO DI ALLENAMENTO E GARE DI UN UOMO CHE AMA CORRERE... "FORTE"

lunedì 21 ottobre 2013

ARTICOLO DI PIZZOLATO MOLTO INTERESSANTE...

Riposo per il cuore
Dopo un allenamento impegnativo ci si preoccupa sempre di far recuperare in fretta i muscoli dallo stress delle sollecitazioni. Le gambe sono stanche e gli indolenzimenti evidenziano lo sforzo sopportato. Nel giro di 2-3 giorni i doloretti scompaiono e, rinfrancati da ristabilita situazione, si riprende a svolgere stimoli allenanti di adeguata sollecitazione per puntare a migliorare la propria condizione di forma.
Come ci si prende cura delle gambe, così si dovrebbe pensare anche al riposo del cuore. Dopotutto anche lui è un muscolo. Far riposare il cuore significa non farlo lavorare, ovviamente a certi regimi di pulsazioni. I sessanta battiti al minuto circa che abbiamo nel corso della giornata rappresentano lo stato di riposo; se non assoluto (visto che la FC minima della giornata è quando si dorme), perlomeno il “livello minimo d’impegno”. In pratica non si deve fare attività fisica che porti il cuore ad un regime del 60% della FC massima.
Perché si dovrebbe far riposare il cuore? E’ semplice: perché come tutti i muscoli del corpo, anch’esso di “affatica”. E’ difficile riferirsi al cuore come ad un muscolo che “fa fatica”, ma ci sono momenti in cui, in conseguenza ad un’attività fisica elevata e protratta, non è in grado di esprimere il proprio potenziale, vale a dire la frequenza cardiaca massima. E’ vero che con l’allenamento aerobico le pulsazioni tendono ad abbassarsi, e quindi è un buon segnale quando a parità di ritmo si procede con meno battiti. Ma si deve considerare che la funzione del cuore è pompare sangue in circolo verso i muscoli, e quando la contrazione è meno efficiente, ai muscoli di sangue ne arriva di meno, e con meno energia il rendimento cala.
Io mi sono trovato in certe sedute in cui avvertivo il cosiddetto “cuore in gola”, ma le pulsazioni erano più basse del solito. La sensazione è di non avere possibilità di aumentare perché il cuore è al limite, quando teoricamente - dai dati usuali - potrei spingere e far salire la FC di altri 3-5 battiti. Ma sarebbe impossibile perché lo sforzo risulta già paramassimale.
Quando le pulsazioni a regimi elevati non salgono, siamo in presenza di un “affaticamento”cardiaco. Sarebbe quindi necessario “rilassare” il cuore. Ho sperimentato (non tanto ora ma quando correvo con elevati carichi) che servono tre giorni di riposo assoluto, di solito mal sopportati mentalmente, per ritrovare l'efficienza cardiaca e far risalire la FC massima di 3-4 pulsazioni.
Il cuore può perdere capacità contrattile, come tutti gli altri muscoli del corpo, in seguito a carichi “elevati”, soprattutto quelli di tipo quantitativo piuttosto che qualitativo: quindi sono le sollecitazioni molto protratte nel tempo, proprio perché di bassa intensità, che fanno perdere l’elasticità alle fibre cardiache.

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