In questi giorni ho finalmente letto il libro di Alessandro Donati "Lo sport del doping" e mi ha particolarmente colpito per non dire sconvolto il suo contenuto! Mai avrei creduto che ci fosse, in Italia, un doping di Stato, e invece ho dovuto constatare che è stato proprio così e il tutto è avvenuto nel periodo in cui mi allenavo tanto e sognavo di fare grandi cose, pur non avendo un grande talento ma raggiungendo la terza piazza al campionato italiano di mezza maratona nella categoria Junior con il frutto del mio sudore. Mentre negli anni a venire mi allenavo molto duramente, con il mio caro amico Marco Russo, con il quale dividevo fatiche e gioie nei nostri 13 allenamenti settimanali e 160 km, in nazionale e fuori si faceva massiccio uso di emodoping che poi si è trasformato in epodoping con l'aggiunta di ormoni anabolizzanti, e tutto sotto la regia del CONI e della FIDAL. Mi trovavo a correre la mezza maratona (21km) in 1h 05'30"(3'05" al km quasi a 20km all'ora) ed essere uno dei tanti delle retrovie. Intanto ammiravo le medaglie vinte da quelli che credevo fossero grandi atleti e campioni. Solo oggi capisco meglio quanta falsità, corruzione, immoralità c'è stata e c'è nel mondo dello sport.La cosa che più mi colpisce è che molti dei personaggi citati da Donati ruotano ancora nel giro della nazionale ed hanno continuato a vincere medaglie negli anni a venire. La cosa che constato è che oggi, in Italia, il livello è calato ma mi vien da dire che se l'atletica è diventata più pulita forse è meglio così. Come consiglia Donati bisogna sensibilizzare i giovani ed è quello che cerco di fare nella scuola. Donati ha dimostrato che con il buon allenamento e con il talento comunque si può vincere, anche contro atleti dopati, come ha fatto Stefano Mei, e questo ci lascia un minimo di speranza per il futuro.
Io consiglio a tutti di leggere questo libro perché dà l'idea chiara di cosa significhi essere grandi atleti e persone oneste che mossi da un ideale buono riescono a migliorare un ambiente incancrenito.
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